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9300 Km di cordone ombelicale Il Libro di Gianna Costantini che sostiene il Progetto Borse di Studio

Il libro racconta la storia autobiografica di Gianna, che col marito Giorgio ha affrontato un percorso lungo e tortuoso per realizzare il progetto di diventare genitori grazie all’adozione internazionale.


Gianna si presenta così com’è, con le sue emozioni, con i suoi momenti di sconforto, ma anche con la sua forza. Il lettore si immedesima così tanto nelle vicissitudini di questa coppia, la cui vocazione genitoriale è così forte, da superare qualsiasi ostacolo di ordine geografico, burocratico ed emotivo, che alla fine non può che gioire del fatto che il loro sogno riesca a realizzarsi.

 

Benché l’autrice voglia mettere in luce soprattutto gli elementi positivi della sua esperienza, tante sono le sue osservazioni, che offrono spunti di riflessione: una concezione ristretta della genitorialità, purtroppo molto diffusa, che porta a ritenere il genitore biologico di “serie A” rispetto a quello che adotta, la difficoltà per tante coppie di coniugare il progetto di una famiglia con il lavoro e la realizzazione professionale, la capacità della scuola di accompagnare i bambini in un percorso di maturazione umana e culturale in modo inclusivo, il pregiudizio verso coloro che hanno tratti somatici diversi dai nostri…


Durante la lunga attesa, una vacanza in Kenya gli aveva fatto conoscere i progetti portati avanti da Nativo per promuovere la cooperazione solidale a favore di queste piccole comunità: da allora Gianna e Giorgio sono soci e volontari della Onlus, condividendone le finalità.

 

L’invito è sicuramente quello leggere il libro, il cui ricavato sarà interamente devoluto a finanziare le borse di studio per i ragazzi delle scuole superiori.
Anche questa scelta da parte dell’autrice lancia messaggio forte e chiaro: è la capacità di amare in modo incondizionato che rende tale un genitore, non altro.
(Caterina Serioli, insegnante e amica di Nativo)


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